1. L'Istituto di Banca d'Italia ha inviato una mail contenente informazioni sulla prova preselettiva del concorso pubblico indetto dall'istituto a circa 500 partecipanti.
2. Per un errore materiale, gli indirizzi dei destinatari sono stati inseriti visibili in chiaro nel campo dei "destinatari" anziché in "conoscenza per copia nascosta".
3. La Banca d'Italia ha attivato la procedura prevista dalle disposizioni interne per la gestione di episodi di data breach conformemente alla normativa in materia di protezione dei dati personali e il RPD ha rilasciato il previsto parere sul livello di rischio delle violazioni per i diritti e libertà degli interessati.
L'articolo riporta il provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali in merito a un errore materiale commesso dalla Banca d'Italia nell'invio di una mail contenente gli indirizzi di posta elettronica in chiaro invece che in copia nascosta. L'Istituto ha dichiarato che l'errore è stato occasionale e sporadico, riguardando solo una delle otto email massive inviate ai partecipanti al concorso pubblico. Il Garante ha valutato la rilevanza dell'evento e il livello di rischio per i diritti e le libertà degli interessati, emettendo un parere sulle violazioni.
L'articolo sembra essere obiettivo nella descrizione dei fatti e nel riportare le dichiarazioni dell'Istituto e del Garante. Tuttavia, mancano approfondimenti sulla gravità dell'errore commesso dalla Banca d'Italia e sui possibili pregiudizi subiti dagli interessati, come ad esempio il rischio di spam o phishing da parte di terze parti che potrebbero aver acquisito gli indirizzi email. Inoltre, non viene menzionata alcuna azione correttiva o sanzione nei confronti dell'Istituto da parte del Garante.
In generale, l'articolo sembra essere scritto in modo neutro ma manca di approfondimenti su alcuni aspetti importanti della vicenda.